GRAZIE all’impegno, presenza e contributo di tutti, ma soprattutto all’efficace confronto professionale e dialettico in fase di redazione atti all’interno del pool di circa 30 studi legali italiani che si sono uniti in “Giustizia per la Concordia“, è stato ottenuto un risultato importantissimo, e, possiamo dirlo, un primo grandissimo successo, niente affatto scontato.
Siamo riusciti ad ottenere tutto ciò che ci eravamo prefissi: tutti i ns. Assistiti sono stati ammessi quali parti civili, ed abbiamo fatto fronte comune alle eccezioni formali e sostanziali dei difensori degli imputati, che volevano in ogni modo limitare la richiesta di costituzione in giudizio per i passeggeri, la Costa é stata riconosciuta quale responsabile civile, la ns. denuncia-querela avrà seguito come la Procura ha preannunciato ai media, la Procura stessa ha finalmente e positivamente cambiato atteggiamento nei confronti dei naufraghi e ha infatti efficacemente ribattuto alle eccezioni del collegio difensivo Costa, le Televisioni ed i giornali di tutto il mondo ormai ci identificano come i legali e portavoce dei passeggeri, e grazie a ciò è passato mediaticamente il messaggio sui danni punitivi, che richiesto nella misura da 500mila ad un milione di euro per passeggero non appare più come “una stupidaggine” – come da alcuna parte si è avuto l’ardire di definire l’aspettativa dei nostri clienti di ottenere un risarcimento in linea con le pretese avanzate da molti altri cittadini italiani presso le corti giudiziarie statunitensi: una vicenda tutta italiana, con nave italiana, in territorio italiano e comandante italiano, eppure cittadini italiani, magari con maggiori risorse economiche, “emigrano” in cerca di una giustizia di serie A
Nessuna speculazione da parte nostra, ma al contrario l’aspettativa e fiducia di ricevere parità di diritti e risarcimenti.
Come affermato in aula, noi siamo qui, e chiediamo al Tribunale di Grosseto di non far si che la nostra sia una giustizia di serie B, tutto il mondo ci guarda!
Crediamo nel nostro sistema giudiziario, confidiamo nel Tribunale di Grosseto e siamo convinti che in una vicenda di dimensioni fuori da ogni precedente, il risarcimento debba essere sconnesso da ogni precedente parametro. Il naufragio è avvenuto nel momento in cui Costa Crociere era al massimo storico di questo tipo di vacanza. Eppure non ha investito sulla sicurezza, perché l’incidente probatorio ha dimostrato che alcune porte erano bloccate dalla ruggine, che il personale era impreparato alle emergenze e che addirittura non parlava né italiano né inglese. Dunque le liquidazioni ai danneggiati non possono avere solo natura di ristoro come in un normale incidente, ma in piena conformità agli obiettivi di tutela dell’ordine pubblico e tutela dei diritti fondamentali, devono avere anche una funzione esemplare (come reazione dell’ordinamento giuridico proporzionata alla gravità della violazione commessa) ed inoltre una componente di deterrente e prevenzione per tutti gli altri consociati e per la stessa Costa S.p.A. nel futuro.
L’appuntamento a Grosseto per il 14 maggio è vicino, ed i temi da trattare prima di allora sono moltissimi, la richiesta di una misura cautelare reale, la inclusione di tutti i passeggeri nel novero dei danneggiati da lesioni, la riqualificazione dei reati in dolo eventuale e molto altro ancora.
AD MAIORA